Paolo di Paolo e la ricerca di un senso

Posted on Updated on

Venerdì 24 novembre, ore 10, Liceo Scientifico Fermi, via Montenero 15/a, Arona.

Venerdì 24 novembre, ore 12, Liceo Scientifico Galileo Galilei, via Aldo Moro 13, Borgomanero.
Incontro con i giovani a partire da Mandami tanta vita (Feltrinelli).

Venerdì 24 novembre, ore 17, Libreria Mondadori, via Cavour 4, Vercelli.
Appuntamento con il pubblico a partire da Vite che sono la tua (Laterza).

Paolo di Paolo, nato a Roma nel 1983, collabora con “La Stampa”, “il Venerdì di Repubblica” e “L’Espresso”. Laureato in Lettere, ha esordito nel 2004 con i racconti Nuovi cieli, nuove carte ed è stato tra i finalisti del premio Campiello Giovani. Ha curato libri-intervista come Ho sognato una stazione. Gli affetti, i valori, le passioni con Dacia Maraini (2005) e in Ogni viaggio è un romanzo (2007) ha raccolto 19 conversazioni con scrittori italiani. Suo anche un adattamento della Divina Commedia per ragazzi (2015).

 

 

 

Mandami tanta vita (Feltrinelli): Moraldo, arrivato a Torino per una sessione d’esami, scopre di avere scambiato la sua valigia con quella di uno sconosciuto. Mentre fatica sui testi di filosofia e disegna caricature, coltiva la sua ammirazione per un coetaneo di nome Piero. Alto, magro, occhiali da miope, a soli ventiquattro anni Piero ha già fondato riviste, una casa editrice, e combatte con lucidità la deriva autoritaria del Paese. Sono i giorni di carnevale del 1926. Moraldo spia Piero, vorrebbe incontrarlo, imitarlo, farselo amico, ma ogni tentativo fallisce. Nel frattempo ritrova la valigia smarrita, ed è conquistato da Carlotta, una fotografa di strada disinvolta e imprendibile in partenza per Parigi. Anche Piero è partito per Parigi, lasciando a Torino il grande amore, Ada, e il loro bambino nato da un mese. Nel gelo della città straniera, mosso da una febbrile ansia di progetti, di libertà, di rivoluzione, Piero si ammala. E Moraldo? Anche lui, inseguendo Carlotta, sta per raggiungere Parigi. L’amore, le aspirazioni, la tensione verso il futuro: tutto si leva in volo come le mongolfiere sopra la Senna. Che risposte deve aspettarsi? Sono Carlotta e Piero, le sue risposte? O tutto è solo un’illusione della giovinezza? Paolo Di Paolo, evocando un protagonista del nostro Novecento, scrive un romanzo appassionato e commosso sull’incanto, la fatica, il rischio di essere giovani.

Vite che sono la tua (Laterza): «Tom era come me. Io ero Tom. E per la prima volta mi sembrava di esistere anche fuori di me, da qualche altra parte. Mi pareva che Twain sapesse qualcosa degli interminabili pomeriggi di vacanza, delle battaglie per gioco fra cugini, di certi assalti, di certi azzardi. Il bello era questo: ritrovare in una storia altrui la mia».
A volte, da un romanzo, riporti anche solo una frase. Un’intuizione. Una cosa che ignoravi. A volte, anche solo una visione o un gesto. Altre volte, una storia che somiglia alla tua. Da Tom Sawyer al giovane Holden, da Jane Eyre a Raskòl’nikov e ai personaggi di Roth, la magia dei grandi libri, guide strane, insolite, spiazzanti. Leggendo possiamo vivere il non ancora vissuto e il mai vivibile, dichiararci a qualcuno con un coraggio mai avuto, percepire un dolore che somiglia al nostro o solo sapere che esiste. Perché la letteratura ci racconta. La sorpresa del crescere, le sfide, la scoperta del desiderio, l’amore, le ambizioni, le illusioni – magari perdute; la voglia di andare lontano o di tornare a casa; la paura di invecchiare e tutte le paure, ma anche tutte le speranze.

«Esiste qualcosa che davvero possa lasciare traccia, in questa eterna confusione del mondo?»

Facci sapere cosa ne pensi: è importante!