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Franco Buffoni e i giovani poeti

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Domenica 19 novembre, ore 12,30, Fondazione Adolfo Pini, corso Garibaldi 2, Milano.
“Lyra giovani: una nuova generazione di poeti”, con Franco Buffoni che presenta l’esordio di Marco Corsi (Pronomi personali) e Maddalena Bergamin (L’ultima volta in Italia).

Franco Buffoni, uno dei maggiori poeti e traduttori italiani, è noto anche come talent scout nel campo della poesia e quest’anno inaugura una nuova collana “Lyra giovani” presso Interlinea lanciando le voci di Marco Corsi con Pronomi personali e di Maddalena Bergamin con L’ultima volta in Italia: appena trentenni, sono stati scelti per iniziare questo nuovo progetto editoriale.

 

 

 

 

L’ultima volta in Italia (Intelinea): «Chi ha detto che questo è il paese / del mare non sa delle nostre giornate / su tangenziali padane, della periferia / latina malmessa e delle grigie ore / che ci separano dalla vista del sole» scrive Maddalena Bergamin, giovane talento della parola, con uno sguardo lucido di «occhi che bruciano». L’autrice, che vive a Parigi, racconta in versi le stagioni, la vita e le passioni, tra attese e delusioni, con freschezza e originalità attraverso una «parola / che si ritorce e che cade / sui vetri rotti». È un libro su un’Italia personale, lontana e interiore.

Pronomi personali (Interlinea): Una promessa della poesia italiana secondo Franco Buffoni. In questa raccolta, che inaugura la serie “Lyra giovani”, i “pronomi” del titolo sono le immagini che ci avvolgono e che sono “personali” perché c’è la necessità di un soggetto forte, un “io” che vorrebbe diventare un io di tutti. Marco Corsi cerca di mettere insieme, con le parole, una piccola “ragione emotiva”, tra razionalità e ferita sentimentale, per permettere il passaggio a una dimensione più ampia di significato e di esistenza: «Lavoriamo per giorni sopra le parole; da giorni lavoriamo silenziosi intorno al nero. […] disegniamo immagini nere e silenziose. Lavoriamo di silenzio e di nero. Un nero che sembra la notte».

Gian Luca Favetto e la ricerca della parola

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Sabato 18 novembre, ore 20, Piccolo Teatro Grassi, via Rovello 2, Milano.
Reading con musica di Fabio Barovero a partire da Il viaggio della parola (Interlinea).

Gian Luca Favetto è nato nel 1957 a Torino. Scrittore, giornalista, drammaturgo, critico teatrale e cinematografico, conduce anche programmi radiofonici su RadioRai e collabora con “Repubblica”. Gioca nella Nazionale Italiana Scrittori nel ruolo di portiere. Oltre che poeta è autore di libri di narrativa come La vita non fa rumore (Mondadori) e Premessa per un addio (NN editore).

 

Il viaggio della parola (Interlinea): «Nel tintinnare delle parole è la prova che la lingua cammina» scrive Gian Luca Favetto nel nuovo viaggio letterario che fa fare alle parole: è un itinerario dall’autore al lettore, da una scrivania di Torino alle strade di New York, nella consapevolezza che «l’alfabeto è l’immaginazione del mondo». Ogni testo in poesia è un passaggio, una svolta, un frammento del mosaico che compone il mondo dei libri, a partire dall’atto creativo di chi «semina le parole come briciole» usando un computer che «scrive a penna / anche il silenzio scrive / e non lo dice». In ogni momento (pure nel lavoro dell’editore che «rosicchia le parole… le fa sue in pasto al mondo») c’è un cuore che batte lungo questo viaggio ed è il tempo: «verrà porterà via il mio amore, / ho imparato e lo lascio andare». Così Favetto riesce a dare un’anima ai libri e alla scrittura perché in fondo «soltanto la parola custodisce».

«Nel tintinnare delle parole è la prova che la lingua cammina, nessuna lapide la imprigiona»