La “lotta” dei libri per vincere sui problemi del mondo: il tema del festival 2018 secondo gli scrittori ospiti

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 SFOGLIANDO I ROMANZI DI SCRITTORI&GIOVANI DISTRIBUITI TRA I RAGAZZI

 

«Umanesimo significa mantenere viva ogni giorno la lotta incessante per far prevalere il nostro lato benigno dell’incessante trasformazione tecnologica che l’uomo applica a se stesso. È la lotta per restare umani, nonostante tutto» ha scritto Antonio Scurati, autore di un libro in cima alle classifiche nei giorni in cui è ospite di Scrittori&giovani 2018 dedicato al tema della “lotta”.

Già un autore classico, letto da tutti gli studenti a scuola, Giacomo Leopardi, aveva notato che «noi veniamo rapiti dalla bellezza di un fiore o dal silenzio di un bosco e non ci rendiamo conto che dietro quel fiore e quel bosco c’è sempre una lotta per la vita» con un ragionamento che vale anche per la letteratura.

L’atto di leggere al centro del nostro festival è infatti ancora uno dei modi migliori per reclamare la propria libertà di pensiero con un gesto di anticonformismo che è una contestazione della mente e del cuore al male della vita attraverso le parole. Così è stato durante la Grande Guerra un secolo fa (oggetto di alcuni eventi in programma, dal romanzo su Mussolini di Scurati a uno spettacolo di Marco Scardigli) e durante il Sessantotto, 50 anni fa, la rivoluzione sulla sfondo di alcuni romanzi presentati, come Gli anni del nostro incanto di Giuseppe Lupo, oltre al reading e allo spettacolo con cui si chiude la rassegna.

L’anteprima con Daniel Pennac, nel ricordo del fratello scomparso, è un altro inno alla memoria e alle parole che salvano l’esistenza e aiutano a lottare contro chi calpesta i diritti (dal ballerino siriano Ahmad Joudeh a Farian Sabahi, dalla giovane poetessa transessuale Giovanna Vivinetto ai diseredati di Margherita Oggero). E ai giovani parlano anche i graphic novel, con la giovane autrice novarese Veronica Carratello, con la stessa tensione di molti libri protagonisti di Scrittori&giovani che insegnano a camminare nel mondo anche «Senza mai arrivare in cima» per usare il titolo dell’ultimo libro di Paolo Cognetti.

La “lotta” è anche condotta contro la malattia, sia la cecità (in il vento contro di Daniele Cassioli) o il cancro (nelle storie di Matteo Losa), nell’augurio che vinca sempre la genialità che è in ogni ragazzo, come quella raccontata in Leonardo da Vinci da Marco Malvaldi. Così quest’anno il festival, che propone anche Marco Amerighi, Alessandro Barbaglia, Marco Bianchi, Francesco Mandelli, Francesco Recalcati, Raffaella Romagnolo, Giuseppina Torregrossa, Massimo Vaggi e Marco Vichi tra gli altri, propone letture che danno ragione a uno dei testimoni di quella lotta di mezzo secolo fa, Martin Luther King: «una rivolta è in fondo il linguaggio di chi non viene ascoltato». Allora il festival Scrittori&giovani vuole ascoltare le nuove generazioni e offrire a loro le parole degli scrittori.

 

Roberto Cicala

direttore letterario del festival internazionale Scrittori&giovani

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